Episode Transcript
[00:00:00] Speaker A: Unige Radio al Sesto Convegno sul Faculty Development. Bentornati, siamo qui col professor Adriano Ceccarelli che ci racconterà del suo intervento al Faculty Development. Buongiorno professore.
[00:00:13] Speaker B: Buongiorno.
[00:00:14] Speaker A: Qual è stata l'esigenza o il problema principale da cui è nato il suo progetto?
[00:00:19] Speaker B: Diciamo che dopo anni di carriera la sensazione principale che ha guidato questa attività, questa impresa, questo progetto è stata quella di migliorare le possibilità di comunicazione e scambio fra i docenti dello stesso Ateneo, che nella mia personale storia non era praticamente avvenuta mai, se non a livello puramente scientifico, cioè di aspetti didattici ci si parla poco, gli scambi sono pochi, quindi questo è stato un modo per scavalcare quel problema.
[00:01:01] Speaker A: E quali sono, secondo lei, i principali punti di forza, principali criticità incontrate durante questa realizzazione?
[00:01:09] Speaker B: Dunque rispetto ai punti di forza direi che lo scambio di esperienze e lo scambio di idee soprattutto fra i docenti non può che migliorare la performance didattica dei docenti stessi. Come punti di debolezza però direi assolutamente superabile è il fatto che è una situazione assolutamente agli inizi e quindi è poco sentita e ancora non è forse neanche tanto bene capita da tutti i docenti che per adesso sono rimasti estranei a questo progetto e che noi speriamo siano coinvolti. In futuro la sensazione è che sta succedendo qualcosa ma non si sa bene cosa. Dovremmo essere molto capaci a informare per avere più pubblico e più partecipazione in futuro.
[00:02:01] Speaker A: E a proposito di futuro, che impatto secondo lei può avere questa iniziativa sullo sviluppo professionale della figura del docente e anche sulla qualità poi della didattica?
[00:02:11] Speaker B: L'impatto qualitativamente non può che essere positivo, quantitativamente non sono in grado di misurarlo e sicuramente chi partecipa lo fa perché già in qualche modo è predisposto, quindi chiaramente ha in sé le prerogative che permettono di usare gli aspetti positivi di questa cosa al meglio. Bisognerà... quindi diciamo che l'impatto inizialmente io prevedo che sarà su un numero limitato di docenti, da un punto di vista appunto quantitativo. Quanto poi questo si spanda e sia fondante una community anche per gli aspetti didattici oltre che scientifici, quindi trasversale, questo è più difficile perché noi siamo abituati a ragionare per gruppi, per settori disciplinari, per estrazione scientifica. Io parlo con i colleghi che studiano genetica molecolare e non con i giuristi del mio lavoro scientifico. Se diventasse una scienza anche la didattica magari potrei parlare di didattica anche con i giuristi evidentemente.
[00:03:17] Speaker A: Molto interessante quest'ottica quindi di poter aprire una finestra di dialogo anche con studiosi di altre discipline. Cosa consiglierebbe a chi volesse avviare un'iniziativa simile nella propria università?
[00:03:30] Speaker B: Consiglierei di provare a farlo, sono quelle tipiche cose che partono da un approccio sperimentale, non si può iniziare con un lavoro già fatto, quindi bisogna fare un progetto e cercare di metterlo in atto accettando che potrebbe anche non avere successo, perché se non fai così non inizi mai, non arrivi mai da nessuna parte.
[00:03:54] Speaker A: Questo è il cuore della ricerca sperimentale, grazie professore, le auguriamo un buon proseguimento di eventi e una buona giornata.
[00:04:00] Speaker B: Grazie a voi, arrivederci.